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    Il modello PASS: verso una valutazione processuale

    Molti studenti con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) sperimentano una certa discrepanza tra le loro abilità e i risultati accademici raggiunti. Pur avendo abilità intellettuali medie o superiori alla media, i risultati ottenuti nei test di lettura, matematica ed espressione scritta possono essere significativamente al di sotto di quelli attesi secondo il loro livello di intelligenza, età e istruzione. Una mancata identificazione può determinare nel lungo periodo ulteriori difficoltà nell’andamento scolastico e un abbassamento della motivazione e della fiducia. Per questo motivo, l’identificazione precoce è essenziale: quando uno studente inizia a mostrare le prime difficoltà è necessario intervenire con una valutazione adeguata. L’assessment quando è efficace consente l’identificazione del problema, l’erogazione di un trattamento appropriato e di conseguenza determina il futuro del successo formativo dello studente.

    Cambiare prospettiva

    La valutazione di bambini nell’ambito dell’apprendimento è un processo che ha come obiettivo finale l’individuazione di eventuali difficoltà e la delineazione di un intervento appropriato e di un sostegno che garantiscano il successo formativo del bambino all’interno e all’esterno della scuola.

    Effettuare una valutazione dell’intelligenza da un punto di vista del solo Quoziente Intellettivo (QI) potrebbe non fornire informazioni sufficienti per spiegare le difficoltà riscontrate. In altre parole, se da un lato si ottengono informazioni utili sulle capacità intellettuali degli studenti e su eventuali differenze nelle prestazioni, dall’altro non viene spiegato perché queste differenze si verificano. Il rischio è che diventi difficile collocare i soggetti con difficoltà in diverse categorie diagnostiche. Inoltre, quando l’intelligenza viene valutata solo dal punto di vista verbale/non verbale si possono avere notevoli limitazioni per le popolazioni culturalmente e linguisticamente differenti.

    Un approccio di tipo cognitivo offre la possibilità di affrontare la questione da un’angolazione diversa. Il focus viene posto sulla comprensione dei processi coinvolti nella cognizione e che sottendono le prestazioni piuttosto che sulle prestazioni stesse. Partendo da questa visione, è possibile ottenere una maggiore sensibilità ai problemi dei bambini affetti sia da disturbi dell’apprendimento che da ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder).

    In questa direzione, la teoria PASS (Pianificazione, Attenzione, Simultaneità e Successione; Das, Naglieri, Kirby, 1994) permette di acquisire una visione multidimensionale e dinamica dell’intelligenza basatasi su processi neuropsicologici, e costituisce una valida alternativa al tradizionale concetto di Quoziente Intellettivo.

    È essenziale identificare il prima possibile le difficoltà di apprendimento.

    La teoria dell’elaborazione cognitiva PASS

    Derivata dalle ricerche sugli aspetti funzionali della struttura del cervello condotte da A.R. Lurija (1963, 1973), la teoria PASS si propone come una teoria neuropsicologica attraverso la quale si può ridefinire il concetto stesso di intelligenza umana.

    Secondo questo modello, la cognizione consiste in tre sistemi cerebrali (o unità operative) separati ma interconnessi tra loro a supporto di quattro processi cognitivi:

    • Pianificazione, terza e ultima unità operativa. Essa comprende le funzioni esecutive responsabili del controllo e dell’organizzazione del comportamento, la selezione e la costruzione di strategie e il monitoraggio delle prestazioni.
    • Attenzione, la prima unità operativa. È responsabile del mantenimento dei livelli di attivazione e di allerta, e garantisce la concentrazione sugli stimoli rilevanti (attenzione selettiva).
    • Simultaneità, è un’attività mentale impegnata nell’integrazione di stimoli in gruppi interconnessi o unità di informazione.
    • Successione, è invece importante per organizzare elementi separati in una sequenza. Insieme costituiscono la seconda unità operativa.

    I processi PASS costituiscono un sistema dinamico e soggetto ai cambiamenti dovuti allo sviluppo, e interagiscano con una conoscenza di base.

    I processi sono basati su correlati biologici, ma si sviluppano all’interno di un ambiente socioculturale e sono quindi in parte influenzati dalle esperienze culturali di una persona. L’organizzazione in unità funzionali non è da considerare come un tentativo di definire abilità isolate: secondo gli autori, il cervello funziona come un insieme interconnesso. Tutti i processi PASS sono coinvolti nelle varie attività, ma, in base alla tipologia del compito, alcuni processi assumono un ruolo dominante rispetto ad altri. E poiché il cervello opera come un sistema funzionale integrato, anche una piccola interruzione in un’area può causare disorganizzazione nell’intero sistema funzionale.

    I processi PASS costituiscono un sistema soggetto ai cambiamenti dovuti allo sviluppo.

    Dal modello all’assessment: il Cognitive Assessment System 2

    Partendo da questo modello, Naglieri e Das hanno costruito uno strumento in grado di prevedere i risultati accademici e differenziare i bambini eccezionali, il Cognitive Assessment System (1997), ora aggiornato nella seconda edizione (CAS2; Naglieri, Das, Goldstein, 2014) e somministrabile a bambini e ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni e 11 mesi.

    Il CAS2 è organizzato in quattro scale costituite per rilevare il funzionamento di ciascuno dei quattro processi ed è utilizzabile in due forme: la batteria base e quella estesa, composte rispettivamente da 8 e 12 subtest.

    I subtest del CAS2 si combinano per produrre:

    • un punteggio complessivo (Scala completa),
    • quattro scale composite PASS (Pianificazione, Attenzione, Simultaneità e Successione)
    • cinque scale composite supplementari (Funzionamento esecutivo senza memoria di lavoro, Funzionamento esecutivo con memoria di lavoro, Memoria di lavoro, Contenuto verbale, Contenuto non verbale).

    Ogni composito PASS contiene 2 subtest fondamentali, e un subtest supplementare nel caso venisse selezionata la batteria estesa. Ognuno dei compositi supplementari contiene combinazioni da 2 a 4 subtest fondamentali.

    Il CAS2 può essere somministrato in ambienti clinici e di ricerca e può essere usato per diagnosticare i punti di forza e di debolezza dell’apprendimento, fornendo informazioni rilevanti ai professionisti per le diagnosi corrette di ADHD, disabilità specifiche di apprendimento, disabilità intellettiva e danni da trauma cerebrale.

    Inoltre, servendosi dei punteggi compositi e dei subtest, il test permette di identificare i punti di forza e di debolezza intra-individuali e normativi. Queste caratteristiche rendono potenzialmente il CAS2 una misura utile per professionisti (per esempio, psicologi scolastici) che effettuano valutazioni che hanno implicazioni per i servizi correlati ai bisogni educativi speciali. Altri usi del CAS2 comprendono la possibilità di indagare le relazioni tra i punteggi e i risultati scolastici e di valutare l’adeguatezza di un trattamento particolare, istruzione o programma di recupero nel tempo.

    Un link tra teoria e intervento

    Nascendo da un contesto educativo, il valore aggiunto del CAS2 risiede proprio nella sua applicabilità pratica: è in grado di fornire un collegamento tra la comprensione teorica dei processi cognitivi e l’intervento educativo per il recupero.

    Per interventi basati sul modello PASS sono stati riscontrati, ad esempio, effettivi positivi che includono il miglioramento del calcolo matematico, della decodifica e la comprensione della lettura (Iseman, Naglieri, 2011; Papadopoulos et al., 2005; Mahapatra et al., 2010).

    L’efficacia degli interventi del CAS2 è possibile grazie allo stretto legame che il modello adottato condivide tra la teoria e l’andamento scolastico. Paragonando la valutazione dei processi e dei risultati scolastici è possibile ottenere delle indicazioni sulla efficienza dei sistemi cognitivi stessi. Una delle più importanti dimensioni di validità di un test di abilità cognitiva è infatti la relazione con i risultati accademici: se forte indica che le variabili indagate sono importanti per le prestazioni scolastiche e fornisce un importante conferma sull’utilità del test.

    Un’applicazione del modello PASS

    Prendiamo come esempio l’abilita matematica:

    • La pianificazione è necessaria per prendere decisioni su come risolvere un problema e monitorare le proprie prestazioni.
    • L’attenzione entra in gioco per risolvere selettivamente le componenti di un problema e nella soppressione delle informazioni irrilevanti.
    • L’elaborazione simultanea permette di integrare diversi elementi correlati in un tutto (risoluzione di un’equazione) o in aree della matematica che coinvolgono l’interpretazione di informazioni spaziali (ad esempio, la geometria).
    • Infine, l’elaborazione successiva è rilevante quando le informazioni devono essere elaborate in un certo ordine, come nel conteggio.

    Bibliografia