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    BFE-A | La batteria innovativa per una valutazione delle funzioni esecutive

    La Batteria per le Funzioni Esecutive nell’Addiction (BFE-A; Balconi, Losasso, Balena e Crivelli, 2021) è uno strumento di screening cognitivo finalizzato a una valutazione rapida e flessibile delle funzioni esecutive, del loro grado di integrità e dei processi cognitivi complessi negli adulti. Rispondendo efficacemente a esigenze di ordine clinico e metodologico, è in grado di rilevare, qualificare e quantificare i disturbi neurocognitivi, consentendo una veloce profilazione di deficit e abilità residuali dell’esaminato, che possa indirizzare piani di riabilitazione e potenziamento cognitivo ad hoc. La BFE-A è costituita da 7 prove, somministrabili in modalità manuale o digitale e utilizzabili singolarmente o nel loro insieme. Il costrutto oggetto di misura è il funzionamento esecutivo, con particolare focus su memoria verbale a breve e lungo termine, attenzione focalizzata, flessibilità cognitiva e fluenza verbale e non verbale, regolazione attentiva e controllo delle interferenze, controllo cognitivo e inibizione della risposta.
    La standardizzazione della BFE-A ha coinvolto complessivamente un campione costituito da 207 partecipanti di età compresa tra i 18 e i 60 anni, distribuiti su tutto il territorio nazionale.

    Un insight sulle funzioni
    esecutive: caratteristiche della BFE-A

    Le funzioni esecutive (EF) consistono in abilità cognitive correlate, ma separabili, alla base della messa in atto di comportamenti diretti all’obiettivo. Includono il controllo inibitorio (autocontrollo) e delle interferenze (attenzione selettiva e inibizione cognitiva), la flessibilità cognitiva e la memoria di lavoro (Miyake et al., 2000). Necessarie e funzionali alla regolazione top-down di pensieri, sentimenti e azioni, sono associate ad aspetti variegati del funzionamento quotidiano (Diamond, 2013), quali la pianificazione, l’organizzazione e la regolazione comportamentale, l’autocontrollo, il decision making e la risoluzione dei problemi.

    La Batteria per le Funzioni Esecutive nell’Addiction consente di ottenere un primo profilo del funzionamento esecutivo integrabile con una valutazione neurocognitiva di secondo livello. Caratterizzandosi per una struttura modulare e scalabile, le prove che compongono la BFE-A possono essere utilizzate singolarmente o nel loro insieme, dando luogo a uno strumento versatile, flessibile e funzionale ad accogliere le diverse esigenze di approfondimento proprie del processo di screening cognitivo. Semplice da utilizzare si presta a un’applicazione in ambito clinico, di ricerca e in contesto organizzativo.

    Struttura della BFE-A

    La BFE‑A si compone di test neuropsicologici tradizionali (disponibili anche in versione digitale) e task neuropsicologici computerizzati, consentendo una valutazione approfondita del grado di integrità delle funzioni cognitive, sia nell’arco di tempo definito dalla valutazione sia in fase di follow-up.
    La sua struttura può essere così schematizzata:

    5 test somministrabili in modalità carta e matita o digitale:

    • 5 test somministrabili in modalità carta e matita o digitale:
    • Test di memoria verbale (TMV);
    • Test di memoria di lavoro (TML);
    • Test di attenzione focalizzata (TAF);
    • Test di flessibilità cognitiva e fluenza verbale (TFV);
    • Test di flessibilità cognitiva e fluenza non verbale (TFNV).

    2 task somministrabili esclusivamente in modalità digitale:

    • Modified stroop task (MST);
    • Modified go/no go task (MGNT).

    I due task computerizzati completano il profilo di funzionamento esecutivo delineato dai 5 test di base, espressione del grado di integrità delle funzioni mnestiche, della memoria di lavoro, dell’attenzione focalizzata e della flessibilità cognitiva dell’esaminato (Balconi, Losasso, Balena e Crivelli, 2021).

    Standardizzazione e
    caratteristiche salienti della BFE-A

    La standardizzazione della BFE-A ha coinvolto 207 partecipanti (rispettivamente 151 per il campione clinico e 56 per il campione normativo). Il campione totale è costituito da soggetti aventi età compresa tra i 18 e i 60 anni. Considerando l’eterogeneità delle prove da cui è composta, la BFE-A produce diverse categorie di punteggi grezzi, tra cui il numero di risposte corrette, il numero di errori e i tempi di risposta relativi a diverse condizioni di valutazione. Per consentire una comparazione puntuale dei diversi aspetti coinvolti nella prestazione all’interno di ciascuna prova o tra prove, sono stati identificati e validati degli indici di primo livello (indici I, derivati dai punteggi grezzi), sviluppati come indicatori di prestazione espressi secondo una scala metrica comune (range: 0-100 in cui 0 corrisponde all’ultimo livello di prestazione ottenibile e 100 al massimo livello prestazionale ottenibile).

    Per le prove incluse nei test di memoria verbale (TMV), attenzione focalizzata (TAF), flessibilità cognitiva e fluenza non verbale (TFNV) e nei due task Modified stroop task (MST), Modified go/no go task (MGNT), sono stati sviluppati indici di secondo livello (indici II, espressi secondo una scala metrica comune; range: 0-100), come espressione della funzionalità globale del dominio cognitivo indagato dalla prova.

    La BFE-A è inoltre dotata di 5 indici compositi per alcune specifiche funzioni, calcolati a partire dagli indicatori di I o II livello per le singole prove. Attraverso i suddetti indici è possibile ottenere una valutazione globale dell’integrità e dell’efficienza di memoria, della focalizzazione attentiva, della gestione del “cognitive workload”, della flessibilità cognitiva e del controllo inibitorio.

    In fase di standardizzazione sono stati ideati e implementati indicatori in grado di segnalare i cut-off di prestazione come segnale di Clinical Warning, identificabili in base alla distribuzione dei relativi punteggi grezzi nel campione normativo.

    I Clinical Warning permettono di evidenziare le componenti del funzionamento esecutivo da sottoporre a verifica o approfondimento. Il processo di standardizzazione dello strumento ha previsto la trascrizione dei principali Indici I e II in fasce di prestazione, come espressione del livello di prestazione del soggetto rispetto a 4 categorie.

    Le fasce di prestazione classificano il rango percentile in 4 gruppi:

    0 = Livello inferiore per prestazioni marcatamente deficitarie;
    1 = Livello basso per prestazioni borderline (deficitarie ma non marcatamente carenti);
    2 = Livello medio per prestazioni nella media;
    3 = Livello superiore per prestazione elevata, nettamente superiore alla prestazione tipica.

    La BFE-A, infine, considera l’effetto di età e scolarità nella definizione della performance del soggetto, calcolandone il legame con gli indici ottenuti alle diverse prove, attraverso i coefficienti di correlazione r di Pearson sui risultati del campione totale. L’analisi dei coefficienti di correlazione per età e scolarità ha evidenziato una relazione negativa tra indici di performance ed età (prestazioni che tendono a diminuire all’aumentare degli anni) e una relazione positiva tra gli indici di performance e scolarità (prestazioni che tendono a crescere all’aumentare del periodo dedicato all’istruzione formale).

    Funzioni esecutive nei quadri di addiction
    Il quadro clinico associato ai disturbi da dipendenza, risulta spesso connotato da deficit neurocognitivi – differenziabili in base alla sostanza di abuso primaria –, a carico delle funzioni esecutive (Fernández-Serrano, Pérez-García e Verdejo-García, 2011; Yücel e Lubman, 2007; Goldstein e Volkow,2011; Koob e Volkow, 2016) tra cui il controllo inibitorio, la flessibilità cognitiva, il decision making, il comportamento orientato allo scopo e il monitoraggio degli errori (Bechara, 2005; Izquierdo e Jentsch, 2012; Koob e Volkow, 2016).
    La valutazione neurocognitiva delle disfunzioni esecutive associate a scenari di addiction viene resa possibile attraverso la BFE-A. Prima batteria di screening in Italia creata e rivolta anche a soggetti che presentano quadri di Addiction, i due task computerizzati della BFE-A – Modified stroop task e Modified go-no go task – utilizzano materiale verbale e iconico che richiama contesti e vissuti associati al consumo di sostanze con l’obiettivo di incrementare la validità ecologica della valutazione. Nello specifico, per il Modified stroop task – concernente la presentazione digitale di una serie di parole identificate dai colori rosso, verde, blu e giallo –, sono state sviluppate quattro versioni alternative connotate da stimoli associati a diverse sostanze primarie di abuso (stimolanti, oppiacei/sedativi/ipnotici, alcol, cannabis/THC).
    L’esaminatore può scegliere se somministrare soltanto la prova relativa alla sostanza di abuso primaria o anche le altre versioni.
    Il Modified go-no go task, invece, in aggiunta al classico compito go/no go, prevede la sistematica manipolazione della figura-sfondo in cui sono proiettati gli stimoli avvalendosi in termini di: sfondo nero, immagini semanticamente neutre o immagini associate a contesti di abuso e dipendenza da sostanza. La prova consente quindi di valutare la prestazione dell’esaminato nelle diverse condizioni e l’eventuale compromissione dei meccanismi inibitori associati all’addiction.

    Somministrazione
    e scoring

    La BFE-A viene somministrata individualmente attraverso due modalità non mutualmente escludentesi: carta e matita e digitale attraverso apposita piattaforma online.
    È possibile avvalersi di entrambe le modalità (ad esempio se si svolgono le prove in setting diversi e in più sessioni), fatta eccezione per i due task – Modified stroop task e Modified go-no go task –, per i quali è necessaria la somministrazione digitale.

    Somministrazione carta e matita: Modalità tradizionale di svolgimento delle prove. Prevede che l’esaminatore legga al soggetto le consegne riportate sul protocollo di notazione, enunci gli stimoli nel caso delle prove di natura verbale oppure consegni i fogli di risposta, per prove che prevedono una prestazione scritta.

    Somministrazione online: Prevede che il soggetto legga le istruzioni e svolga le prove direttamente al computer tramite piattaforma online. Sebbene la somministrazione sia automatica, è importante che l’esaminatore sia presente per verificare che le modalità e i tempi di svolgimento siano congrui ed assicurarsi che le istruzioni, propedeutiche all’esecuzione della batteria, siano risultate sufficientemente chiare.

    Lo scoring della BFE-A, indipendentemente dalla modalità di somministrazione scelta, viene effettuato esclusivamente tramite piattaforma online di Giunti Psychometrics. Nel caso di somministrazione carta e matita, l’esaminatore inserisce i punteggi ottenuti nell’apposita sezione della piattaforma e procede con lo scoring. Lo scoring è automatico e, oltre a calcolare i punteggi degli indici, produce un rapporto grafico. Il rapporto digitale della BFE-A prevede due sezioni. La prima include sottosezioni dedicate agli esiti delle singole prove che costituiscono la batteria, le misure di prestazione previste dai test e dai task, gli indici standardizzati di I e II livello e la loro conversione in fasce di prestazione. La seconda sezione riporta una tabella degli indici globali di prestazione relativi alle aree cognitive indagate. Il rapporto grafico prevede inoltre una sezione dedicata alle annotazioni, di natura qualitativa, rilevate dal professionista al momento della somministrazione.

    Per concludere

    La BFE-A risulta, in conclusione, uno strumento di screening neurocognitivo rapido ma informativo, in grado di evidenziare differenze di valore clinico nell’efficienza cognitiva e delineare punti di forza e debolezza rispetto al funzionamento esecutivo. Le prove che la compongono e i punteggi che ne derivano risultano efficaci nel discriminare tra soggetti appartenenti al campione clinico e normativo. La batteria è in grado di descrivere in maniera sensibile le variazioni dei punteggi legate a età e grado di istruzione. L’utilizzo congiunto delle diverse prove risulta utile per definire efficacemente il profilo cognitivo delle funzioni esecutive prese in esame.


    Bibliografia:

    • Balconi M., Losasso D., Balena A., Crivelli D. (2021), «Assessing altered executive functioning in substance use disorder: Evidence from a novel neurocognitive screening battery», European Psychiatry, 64 (S1), S561-S561.
    • Bechara A. (2005), «Decision making, impulse control and loss of willpower to resist drugs: A neurocognitive perspective», Nature Neuroscience, 8 (11), 1458-1463.
    • Diamond A. (2013), «Executive functions», Annual Review of Psychology, 64, 135-168.
    • Fernández-Serrano M.J., Pérez-García M., Verdejo-García A. (2011), «What are the specific vs. generalized effects of drugs of abuse on neuropsychological performance?», Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 35 (3), 377-406.
    • Goldstein R. Z., Volkow N. D. (2011), «Dysfunction of the prefrontal cortex in addiction: Neuroimaging findings and clinical implications», Nature Reviews. Neuroscience, 12 (11), 652-669.
    • Izquierdo A., Jentsch J. D. (2012), «Reversal learning as a measure of impulsive and compulsive behavior in addictions», Psychopharmacology, 219 (2), 607-620.
    • Koob G. F., Volkow N. D. (2016), «Neurobiology of addiction: A neurocircuitry analysis», The Lancet Psychiatry, 3 (8), 760-773.
    • Miyake A., Friedman N. P., Emerson M. J., Witzki A. H., Howerter A., Wager T. D. (2000), «The unity and diversity of executive functions and their contributions to complex “frontal lobe” tasks: A latent variable analysis», Cognitive Psychology, 41, 49-100.
    • Yücel M., Lubman D. I. (2007), «Neurocognitive and neuroimaging evidence of behavioural dysregulation in human drug addiction: Implications for diagnosis, treatment and prevention», Drug and Alcohol Review, 26 (1), 33-39