Il Comprehensive Executive Function Inventory (CEFI; Naglieri, Goldstein, 2013) è una scala di valutazione che misura i comportamenti associati al funzionamento esecutivo in bambini/e e ragazzi/e di età compresa tra i 6 e i 18 anni (nella versione originale tra i 5 e i 18 anni). La valutazione può essere effettuata da un genitore, un insegnante o un educatore; e, per i soggetti tra 12 e 18 anni è anche possibile compilare un questionario di autovalutazione. Il costrutto oggetto di misura è quello del funzionamento esecutivo, per come è stato declinato dalla ricerca neuropsicologica degli ultimi cinquant’anni. In particolare, il CEFI si concentra su attenzione, regolazione delle emozioni, flessibilità, controllo inibitorio e memoria di lavoro. La scala di valutazione è stata sviluppata per garantire le migliori qualità psicometriche e per fornire dati clinicamente significativi a supporto del trattamento e dell’intervento. L’adattamento italiano del test è a cura di Stefano Taddei e Caterina Primi; la standardizzazione ha coinvolto campioni normativi costituiti da 472 genitori, 779 insegnanti e 543 ragazzi/e, distribuiti su tutto il territorio nazionale e si è svolta tra novembre 2017 e maggio 2019.
CEFI: Comprehensive Executive Function Inventory
Il CEFI è uno strumento pratico ed efficiente, utilizzabile sia in contesti educativi sia in contesti clinici. Il numero contenuto di item (100) consente una somministrazione ragionevolmente rapida con un buon rapporto costi-benefici.
Inoltre, raccogliere informazioni sul funzionamento esecutivo da fonti diverse (insegnanti, genitori e soggetti stessi) consente una conoscenza migliore e “comprensiva” delle abilità di funzionamento esecutivo dei soggetti. Inoltre, può essere utilizzato anche per effettuare uno screening e una prima valutazione delle abilità di funzionamento esecutivo in individui o gruppi allo scopo di identificare eventuali necessità di approfondimento o per avviare percorsi di sostegno.
In sintesi, il CEFI è uno strumento che offre a ricercatori, clinici e educatori utili informazioni sul funzionamento esecutivo di bambini/e e ragazzi/e. I punteggi ottenuti alle Scale consentono la rappresentazione sintetica della tendenza comportamentale osservabile in ogni soggetto e consentono di cogliere con precisione le sue capacità di funzionamento esecutivo.
Il funzionamento esecutivo
“Funzionamento esecutivo” è un’espressione generale utilizzata per definire i processi cognitivi che comprendono
- pianificazione
- memoria di lavoro
- attenzione
- problem solving
- ragionamento verbale
- inibizione
- flessibilità mentale
- multitasking
- iniziativa
- monitoraggio delle azioni.
Nonostante l’interesse per questo costrutto sia in continua crescita, in relazione anche ai progressi della neuropsicologia, la definizione del concetto si trova ancora in uno stadio iniziale di sviluppo. Come rileva una revisione della letteratura di Jurado e Rosselli (2007), non solo non disponiamo ancora di una definizione univoca del funzionamento esecutivo, ma non è stato neanche raggiunto un accordo sulle operazioni cognitive contemplate dal costrutto.
Dal punto di vista della sua struttura, il funzionamento esecutivo è stato descritto come costituito da tre componenti:
- controllo inibitorio
- flessibilità
- memoria di lavoro
Alcuni studi mostrano che nei ragazzi/e e negli adulti il funzionamento esecutivo è meglio descritto da una struttura multidimensionale, mentre nella prima infanzia è meglio considerare le componenti unidimensionali, anche se non sono facilmente distinguibili quando si valuta un comportamento specifico, dato che il processo di regolazione dei comportamenti finalizzati a uno scopo richiede uno sforzo integrato.
La ricerca mostra inoltre che il funzionamento esecutivo si sviluppa a partire da un sistema meno specializzato e più localizzato e poi si estende a reti neuronali variamente distribuite nelle regioni frontale e posteriore della corteccia cerebrale, e anche attraverso le regioni subcorticali (Marvel e Desmond, 2010). È necessario osservare che i compiti associati al funzionamento esecutivo non dipendono unicamente dallo sviluppo del cervello, ma anche da molti altri aspetti dello sviluppo infantile, tra cui il temperamento, lo sviluppo sociale-emotivo, le abilità scolastiche avanzate e anche la cultura generale e la competenza linguistica. Inoltre, il funzionamento esecutivo è correlato a ulteriori aspetti dello sviluppo infantile quali l’autoregolazione, lo sviluppo mentale e il rischio di psicopatologia (Willoughby et al., 2010).
La compromissione del funzionamento esecutivo viene spesso rivelata da sintomi psicopatologici, come un comportamento problematico o un deficit funzionale. Ciò avviene perché il sistema frontale associato al funzionamento esecutivo media anche l’interazione tra vari altri processi e integra informazioni provenienti da differenti sistemi. Per questo motivo, il CEFI include i comportamenti di regolazione delle emozioni, che sono considerati sottoprodotti del funzionamento esecutivo, dato che gli affetti vengono controllati affinché l’azione finalizzata a uno scopo venga completata con successo.
CEFI: struttura del test
Goldstein e Naglieri ritengono che il funzionamento esecutivo non sia associato solamente allo sviluppo cerebrale, ma più in generale allo sviluppo del temperamento, a quello socio-emotivo e a quello delle abilità scolastiche, senza trascurare l’intelligenza generale e le abilità verbali. Pertanto, il CEFI pone particolare attenzione alla misura di sintesi del funzionamento esecutivo, esito della misura dei nove aspetti in cui essa può essere declinata e osservata, a cui corrispondono nove scale:
- Attenzione (12 item)
- Regolazione delle emozioni (9 item)
- Flessibilità (7 item)
- Controllo inibitorio (10 item)
- Iniziativa (10 item)
- Organizzazione (10 item)
- Pianificazione (11 item)
- Automonitoraggio (10 item)
- Memoria di lavoro (11 item)
alle quali si aggiungono 3 scale di controllo:
- Indice di incoerenza (8 coppie di item)
- Impressione negativa (10 item)
- Impressione positiva (10 item)
Il questionario è composto da 100 item e sono disponibili tre versioni: uno specifico per i genitori (Forma Genitore), uno per gli insegnanti (Forma Insegnante) e uno per l’autovalutazione (Forma Autovalutazione). La Forma Autovalutazione si rivolge a ragazzi/e di età compresa tra 12 e 18 anni. Tutte le scale hanno media normativa pari a 100 e deviazione standard pari a 15.
CEFI: somministrazione e scoring
Per somministrare il questionario sono disponibili due modalità: carta e matita oppure attraverso la piattaforma di testing online di Giunti Psychometrics. In caso di somministrazione online, è possibile compilare il test a video, oppure inviare al soggetto un’email di invito alla compilazione. In ogni caso solo l’esaminatore è autorizzato a scaricare la reportistica relativa al soggetto.
La compilazione del questionario richiede circa 15 minuti.
Al valutatore viene data l’istruzione di rispondere basandosi sui comportamenti osservati durante le ultime quattro settimane. La scelta della cornice temporale soddisfa due obiettivi: da un lato, rende più affidabili le risposte del valutatore e, dall’altro, garantisce che lo stesso valutatore abbia avuto sufficienti opportunità per osservare il comportamento del soggetto.
Lo scoring viene effettuato esclusivamente attraverso la piattaforma di testing online di Giunti Psychometrics:
- nel caso di somministrazione carta e matita, dopo che il soggetto ha compilato il questionario, l’esaminatore inserisce le risposte nell’apposita griglia informatica;
- nel caso di somministrazione online, le risposte vengono automaticamente inserite nella griglia durante la somministrazione, e l’esaminatore deve solo effettuare lo scoring.
Lo scoring procede in modo automatico e, oltre a calcolare il punteggio, il programma produce un rapporto grafico e uno interpretativo.
Attualmente, sono disponibili 4 tipologie di report per ciascuna delle tre forme del questionario (Genitore, Insegnante e Autovalutazione):
- un rapporto grafico
- un rapporto grafico con il profilo per il genitore/insegnante/autovalutazione
- un rapporto interpretativo
- un rapporto interpretativo contenente il profilo da restituire al genitore/insegnante/autovalutazione.
Il rapporto grafico contiene una panoramica dei punteggi ottenuti al CEFI. Il rapporto interpretativo fornisce informazioni su una singola somministrazione, inclusi i punteggi del soggetto esaminato, come si colloca in confronto ad altri bambini/e e ragazzi/e, quali scale sono sopra o sotto la media, e le strategie di intervento.
Valutare il funzionamento esecutivo
Il primo passo dell’interpretazione del CEFI prevede una valutazione dei possibili bias nello stile di risposta: va stabilito se il valutatore ha dato risposte coerenti, ha dato un’impressione eccessivamente negativa o positiva oppure ha trascurato di rispondere ad alcuni item. Si consiglia, inoltre, di tenere in considerazione il tempo impiegato dal valutatore per completare le risposte. Successivamente, vengono esaminati i punteggi alla Scala completa e alle altre scale del CEFI, e i punteggi alle scale del CEFI vengono confrontati con il punteggio standard medio del soggetto valutato. Le risposte sono poi esaminate a livello di item e sono confrontati i risultati tra i differenti valutatori.
Le fasi di interpretazione del CEFI
- Esaminare i pattern di valutazione. Considerare se sono stati forniti dati utilizzabili o se le risposte sono incoerenti o ingannevoli. I risultati al CEFI saranno accurati solo se le informazioni fornite dai valutatori rispecchiano ragionevolmente il soggetto che è stato valutato.
- Interpretare i punteggi delle scale. Devono essere esaminati i punteggi standard per la Scala completa e per le scale del CEFI, e poi fare riferimento alle linee guida interpretative relative a tali punteggi. I punteggi standard sotto 90 indicano un deficit nel funzionamento esecutivo.
- Confrontare i punteggi alle scale del CEFI. Confrontare i punteggi standard alle 9 scale del CEFI con la media, ottenuta del soggetto, di quei punteggi. Tale confronto pone in evidenza l’eventualità che qualche punteggio sia significativamente più alto o più basso in relazione al livello individuale del soggetto.
- Esaminare le risposte a livello di item. Il punteggio di ciascuna scala può essere interpretato in modo più approfondito identificando quali item hanno contribuito a determinare un punteggio basso o alto. Un modo per raggiungere questo obiettivo è determinare se i punteggi all’item di un soggetto sono sostanzialmente più bassi o più alti (cioè, una deviazione standard sotto o sopra il punteggio medio dell’item) rispetto a quelli del gruppo normativo.
- Confrontare i risultati tra valutatori. Confrontare i punteggi al CEFI ottenuti da differenti valutatori (forme Genitore, Insegnante, e Autovalutazione) può aiutare a interpretare in una molteplice prospettiva il soggetto e può aiutare a stabilire se c’è coerenza nei comportamenti in ambienti diversi.
- Confrontare i risultati nel tempo. Questa fase si compone di due parti: determinare la significatività statistica della differenza tra punteggi del test e valutare la significatività del cambiamento per stimare l’importanza clinica del cambiamento.
Bibliografia:
- Jurado M.B., Rosselli M. (2007), «The elusive nature of executive functions: A review of our current understanding», Neuropsychology Review, 17, 213-233.
- Marvel C. L., Desmond J. E. (2010), «Functional topography of the cerebellum in verbal working memory», Neuropsychology Review, 20, 271-279.
- Willoughby M. T., Blair C. B., Wirth R. J., Greenberg M. (2010), «The measurement of executive function at age 3 years: Psychometric properties and criterion validity of a new battery of tasks», Psychological Assessment, 22, 306-317.