L’Esame breve dello Stato Cognitivo (BCSE – Brief Cognitive Status Exam) è uno strumento rapido, ma accurato per la valutazione dell’efficienza cognitiva.
L’ultimo cinquantennio ha visto la crescente diffusione degli strumenti di stima rapida dell’efficienza cognitiva, denominati talvolta “test di screening”. Le ragioni del successo di questa categoria di reattivi sono sostanzialmente due. In primo luogo, la necessità di far fronte all’incremento delle richieste di accertamento rapido dei disturbi cognitivi età-correlati, divenuti vera e propria emergenza epidemiologica nei paesi ad alto reddito medio. Secondariamente, i test di valutazione rapida del livello cognitivo si sono rivelati di grande utilità nell’assessment di svariate condizioni morbose, d’interesse internistico e psicopatologico, quali i sintomi negativi dei disturbi psichiatrici, la gran parte delle malattie neurologiche, acute o croniche, e molti quadri patologici di tipo somatico, caratterizzati da insufficienza d’organo responsabile di sofferenza cerebrale. Hanno, inoltre, contribuito al successo di queste tecniche la facile adattabilità rispetto a una molteplicità di setting (ambiente ospedaliero specialistico, servizi territoriali, comunità residenziali protette) e l’economicità (contenimento dei costi delle prestazioni, migliore allocazione delle risorse, razionalizzazione degli interventi preventivi).
Efficienza cognitiva: aspetti critici dei test di valutazione rapida
La letteratura scientifica che si è recentemente occupata di questo genere di procedure diagnostiche e soprattutto gli studi meta-analitici sui vari strumenti in uso hanno, tuttavia, posto in evidenza alcune criticità. Tra queste, le principali sono:
- la fragilità psicometrica e testologica dei test a disposizione,
- definizione concettuale dell’oggetto di stima.
La debolezza psicometrica dei reattivi brevi deriva da sistemi di scoring generalmente rozzi, dall’impiego di punteggi inidonei dal punto di vista differenziale e da norme di somministrazione imprecise che possono generare vistosi errori di valutazione.
La fragilità testologica scaturisce, invece, da difetti di progettazione e di sviluppo, come: carenti procedure di campionamento, inconsistenti o addirittura nulle prove di attendibilità e validità e quasi sistematica omissione delle verifiche di sensibilità e specificità.
Per quanto concerne, infine, l’oggetto dell’investigazione, è stato rilevato che l’efficienza cognitiva generale rappresenta un costrutto assai impreciso, soprattutto se paragonato con altri analoghi (come, per esempio, quello dell’intelligenza). Inoltre, gli strumenti d’esame abbreviato in uso generalmente non chiariscono il nesso tra essi stessi e la tradizionale valutazione neurocognitiva estesa e analitica.
Questa breve esposizione delle tecniche d’investigazione complessiva del rendimento cognitivo e dei loro punti critici serve da premessa per la presentazione di una nuova metodica.
Valutare l’efficienza cognitiva con l’Esame Breve dello Stato Cognitivo
L’Esame Breve dello Stato Cognitivo (BCSE) si propone come strumento innovativo e nasce con l’ambizione di superare le criticità rilevate nei test di screening e illustrate nelle righe precedenti.
Perché BCSE supera le criticità di ordine statistico-psicometrico?
Diversamente da quanto accade nella gran parte degli strumenti della stessa categoria, nell’Esame Breve dello Stato Cognitivo non vengono utilizzati punteggi grezzi e semplici cut off.
Il rendimento a ogni singolo subtest è, infatti, espresso in punteggi grezzi pesati (weighted raw score), che consentono di ponderare il risultato ottenuto a ogni prova sulla base dell’andamento del campione normativo. Il giudizio sul funzionamento cognitivo globale deriva dalla collocazione del punteggio totale all’interno di una classificazione costruita sulla base di due fondamentali caratteristiche demografiche:
- Età (16-29, 30-44, 45-69, 70-90 e oltre)
- Scolarità (8, 9-11, 12, 13-15, 16)
Inoltre, le norme di somministrazione e scoring sono espresse in modo preciso e difficilmente equivocabile, neutralizzando, quasi totalmente, il rischio di interpretazione soggettiva.
Lo strumento ha inoltre qualità testologiche potenziate perché può vantare un’attendibilità e una validità fondate su solide prove, ben documentate nel Manuale. Inoltre, l’Esame Breve dello Stato Cognitivo può vantare anche la propria capacità di tenere sotto controllo i rischi di falsa positività e falsa negatività, grazie a prove di sensibilità e specificità altrettanto rigorose.
Infine, ricordiamo che le operazioni di sviluppo statistico dello strumento sono state effettuate su due campioni distinti e paralleli:
- Normativo, è costituito da soggetti normali ed è adeguatamente rappresentativo della popolazione italiana;
- Speciale, è invece composto da soggetti reclutati all’interno di 15 popolazioni cliniche (AD lieve, MCI, Schizofrenia, Depressione, Disabilità intellettiva ecc.).
Le caratteristiche strutturali del BCSE
Prendiamo adesso in considerazione il secondo aspetto critico delle metodiche di misurazione rapida dell’efficienza cognitiva: la definizione dell’oggetto di stima e la relazione con le procedure analitiche di valutazione. Per affrontare questo argomento, è necessario un breve riepilogo dell’evoluzione di questo strumento e delle sue caratteristiche strutturali.
Sotto il profilo storico, l’Esame Breve dello Stato Cognitivo costituisce il punto d’arrivo di un lungo lavoro di revisione delle prove accessorie non mnestiche contenute nelle scale Wechsler di memoria (WMS), che si sono succedute nell’arco di quasi un secolo. L’attuale versione compare, infatti, come subtest opzionale della Wechsler Memory Scale 4th Edition (WMS-IV; Wechlser, 2009).
Sotto il profilo strutturale, invece, l’Esame Breve dello Stato Cognitivo è una batteria composta da 7 subtest:
- Orientamento
- Stima del tempo
- Controllo mentale
- Richiamo incidentale
- Disegno dell’orologio
- Inibizione
- Produzione di Parole.
Ogni subtest ha un bersaglio diagnostico fondamentale (target primario) e diversi obiettivi secondari (target secondari), che sfruttano, in positivo, il problema della task impurity, insito in ogni prova testale. Di conseguenza, la gamma dei domini cognitivi è molto vasta e può essere a pieno titolo considerata, quindi, come rappresentativa del funzionamento cognitivo generale di un soggetto.
Somministrazione e Scoring
La somministrazione non presenta problemi per l’esaminatore e le consegne sono chiaramente enunciate nel protocollo di notazione e nel Manuale.
Altrettanto agevoli sono anche le procedure di scoring dei singoli subtest, direttamente espletabili nel protocollo, con la sola eccezione della prova Disegno dell’orologio, che richiede, invece, l’impiego di uno strumento di correzione contenuto nel kit (Scoring template) e la consultazione di un’appendice dedicata nel Manuale.
Il procedimento che conduce alla determinazione del livello generale di efficienza cognitiva, corrispondente alla sommatoria dei punteggi grezzi pesati di subtest inserita nella tavola Classificazione di livello, è molto semplice e spedito e può essere effettuato, anch’esso, direttamente sul protocollo.
Quando usare l’Esame Breve dello Stato Cognitivo?
L’impiego dell’Esame Breve dello Stato Cognitivo consente, quindi, sia una valutazione complessiva del funzionamento cognitivo altamente attendibile, sia una stima discretamente indiziaria circa l’efficienza dei singoli distretti.
In questo senso BCSE può essere utilizzato anche come ricognitore iniziale di domini cognitivi specifici, da sondare successivamente attraverso la metodica dell’esame neuropsicologico analitico standard. A questo proposito si segnala che nel Manuale sono contenute indicazioni sull’interpretazione dei singoli subtest che traggono fondamento dalla metodologia nota come Boston Process Approach.
Bibliografia:
- Wechsler D. (2009), Brief Cognitive Status Exam, Pearson, San Antonio (adattamento italiano di M. Timpano Sportiello e S. Tocchini, Giunti Psychometrics, Firenze).