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    Dislessia Evolutiva valutata con la WMS-IV: il caso di Giulio

    La Wechsler Memory Scale (WMS-IV) valuta dettagliatamente aspetti clinicamente rilevanti del funzionamento della memoria, dall’adolescenza alla terza età, utilizzando due batterie distinte, una per la popolazione adulta (16-69 anni) e una semplificata per gli anziani (65-90 anni) e mostra proprietà psicometriche molto solide. Lo strumento utilizza stimoli di tipo uditivo-verbale e visuo-spaziale per la valutazione della memoria uditiva e visiva, inoltre include un subtest opzionale per valutare in pochi minuti lo stato cognitivo globale. La WMS-IV È stata concepita per essere complementare rispetto alla WAIS-IV, in particolare per l’esplorazione diagnostica della memoria di lavoro, e consente di ottenere una stima differenziata tra livello prestazionale e processi soggiacenti. Oltre all’EBSC, la WMS-IV batteria Adulti comprende 10 subtest (laddove “I” sta per condizione immediata, “II” per condizione differita) che forniscono 5 indici: 1. IMU (Indice di Memoria uditiva): Memoria logica I e II, Apprendimento di coppie di parole I e II; 2. IMV (Indice di Memoria visiva): Disegni I e II, Riproduzione visiva I e II; 3. IMLV (Indice di Memoria di lavoro visiva): Addizione spaziale e Span di simboli (non computato nella batteria Anziani); 4. IMI (Indice di Memoria immediata): Memoria logica I, Apprendimento di coppie di parole I, Disegni I e Riproduzione visiva I; 5. IMD (Indice di Memoria differita) Memoria logica II, Apprendimento di coppie di parole II, Disegni II e Riproduzione visiva II.

    Giulio, 19 anni e all’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, giunge all’ambulatorio per i disturbi dell’apprendimento per un aggiornamento della relazione diagnostica.

    La diagnosi di dislessia (disturbo specifico della lettura) (DE; ICD 10: F 81) è stata posta prima del passaggio alla scuola secondaria di primo grado, in seguito a difficoltà di letto-scrittura segnalate dalle insegnanti della scuola primaria.

    È primogenito di due figli (il fratello presenta precoce disturbo dell’articolazione dell’eloquio), nato da gravidanza normodecorsa con parto eutocico a termine. Lo sviluppo psicomotorio è stato regolare, mentre quello linguistico è stato caratterizzato da una tardiva comparsa dell’eloquio.

    Sul piano emotivo, Giulio mostrava ansia da separazione sia alla scuola dell’infanzia sia alla scuola primaria. Nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza il quadro emotivo è stato caratterizzato da sporadiche manifestazioni di aggressività. L’anamnesi patologica remota risulta negativa per eventi rilevanti di malattia. Nell’anamnesi patologica recente vengono segnalate persistenti difficoltà negli apprendimenti scolastici.

    Giulio riferisce difficoltà nella codifica della lingua scritta, da un punto di vista sia ortografico (permangono errori di tipo non fonologico) sia esecutivo (utilizza ancora lo stampatello maiuscolo). La comprensione del testo risulta adeguata ma richiede molto tempo e un elevato livello di concentrazione. L’esame clinico e quello strumentale danno esito negativo per disturbi di natura neurologica e psicopatologica.

    Al colloquio Giulio si presenta motivato e collaborante. Dalle valutazioni precedentemente effettuate emerge che il livello cognitivo, valutato con le Matrici di Raven, si colloca nella norma. La valutazione degli apprendimenti scolastici, effettuata con la Batteria per la valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva (DDE-2; Sartori, Job e Tressoldi, 2007) e con le Prove di lettura e scrittura (MT 16-19; Cornoldi, Candela e Fenzi, 2014), mostrava una decodifica corretta ma lenta; nella scrittura persistevano errori di tipo non fonologico (separazioni-fusioni illegali, errato uso della lettera “h”, accenti). Infine, le abilità di comprensione del testo scritto non risultavano in linea con la scolarità.

    Durante la valutazione di controllo, i risultati alle prove di lettura e scrittura MT dimostrano che Giulio ha acquisito un livello di correttezza sufficiente nella decodifica fonologica a discapito della velocità; persistono le difficoltà ortografiche, mentre la comprensione del testo scritto si colloca nella norma.

    Somministrazione della WMS-IV

    Dalla somministrazione della WMS-IV si osserva che gli indici di memoria si pongono tutti al di sopra della media (vedi tabella 1), eccetto l’Indice di Memoria uditiva (IMU = 95).

    L’Indice di Memoria visiva (IMV = 128) è significativamente maggiore dell’IMU e in assoluta contiguità con la 2 DS. Questo elemento rende il soggetto selettivamente gifted. Tale squilibrio tra dominio verbale e dominio visuo-spaziale è un primo indizio indiretto che depone a favore di un deficit di memoria di lavoro.

    L’Indice di Memoria immediata (IMI) è spurio, ma interessante perché la natura spuria dell’indice è satura di spunti interpretativi utili per la comprensione del caso. A livello di subtest (vedi tabella 2) si osserva una dispersione dei punteggi che compongono l’IMI, in particolare una flessione al subtest Apprendimento di coppie di parole I, che interroga maggiormente le capacità di codifica.

    La codifica precoce risulta più deficitaria rispetto alla capacità di registrare nel breve termine un racconto, dove la codifica è meno impegnata. Dal punto di vista qualitativo possiamo interpretare questa lieve caduta come un innalzamento della quota ansiosa che crea interferenza nel processo di apprendimento. Durante la somministrazione della WMS-IV, il soggetto beneficia della ripetizione, sia dal punto di vista emotivo, in quanto familiarizza con il materiale da apprendere, sia dal punto di vista cognitivo, in quanto il richiamo differito risulta migliore di quello immediato. Lo stesso andamento dei punteggi tra condizione immediata e differita è visibile anche analizzando il subtest Riproduzione visiva.

    Somministrazione della WAIS-IV

    Per una valutazione completa del funzionamento mnestico e, in particolare, della componente uditivo-verbale della memoria di lavoro, è stata somministrata la WAIS-IV successivamente alla WMS-IV.

    Tutti gli indici si collocano nella norma; il punteggio nella Scala totale (QI totale = 95) può essere considerato un descrittore affidabile del funzionamento cognitivo del soggetto (Orsini, Pezzuti e Hulbert, 2014).

    L’Indice di Comprensione verbale si colloca entro la prima deviazione standard al di sotto della media del campione normativo (ICV = 90): il soggetto possiede adeguate competenze verbali acquisite attraverso l’educazione e le esperienze formali e informali della vita.

    L’Indice di Ragionamento visuo-percettivo si colloca in contiguità della media del campione di riferimento (IRP = 102), ovvero le capacità del soggetto di ragionare a partire da informazioni visive e di risolvere compiti di natura visuo-motoria sono adeguate.

    Entrambi gli indici sono dei descrittori omogenei al loro interno e dall’analisi delle differenze si osserva che differiscono in maniera significativa (base rate 21.2%).

    L’Indice di Memoria di lavoro è una misura della capacità del soggetto di apprendere, mantenere o trasformare delle informazioni e poi di utilizzarle entro pochi secondi. La variabilità tra i punteggi delle prove che compongono l’IML è insolitamente elevata (6 punti), per cui il punteggio dell’indice non è un descrittore affidabile delle competenze di memoria a breve termine e di lavoro del soggetto (Lichtenberger, Kaufman e Kaufman, 2012).

    In particolare, al subtest Memoria di cifre (MC = 6), il soggetto mostra una prestazione che si colloca tra la prima e la seconda deviazione standard al di sotto della media del campione di riferimento, a fronte di una prestazione al subtest Ragionamento aritmetico (RA = 12) che, invece, si colloca entro la prima deviazione standard al di sopra della media della popolazione.

    Al fine di individuare il/i processo/i cui imputare la caduta al subtest, si valutano i punteggi ponderati relativi alle singole prove che compongono il subtest Memoria di cifre:

    • Memoria diretta di cifre (MD = 5)
    • Memoria inversa di cifre (MI = 7)
    • Riordinamento di cifre (RC = 8)

    Poiché il punteggio di memoria diretta di cifre è inferiore ai valori attesi, è ipotizzabile una difficoltà di memoria uditiva a breve termine.

    L’analisi della differenza tra i punteggi delle tre prove evidenzia una differenza significativa tra MD e RC a favore di quest’ultima prova. La caduta non è imputabile a un deficit nello span di memoria, che risulta adeguato (span 5; base rate 97.7%). Questo dato, in linea con i dati di letteratura, depone a favore di un indebolimento del Circuito Fonologico, maggiormente impegnato in compiti come la ripetizione di sequenze di numeri.

    Anche l’Indice di Velocità di elaborazione (IVE) non risulta essere un descrittore affidabile delle competenze di velocità di elaborazione del soggetto, in quanto si osserva una differenza significativa tra i punteggi delle prove che lo compongono (8 punti) (Lichtenberger et al., 2012).

    Il soggetto presenta una flessione nel subtest Ricerca di simboli (RS = 6), un compito in cui si deve rilevare la presenza o l’assenza di un singolo bersaglio in una fila di stimoli, mentre ha una prestazione oltre la prima deviazione standard al di sopra della media del campione di riferimento al subtest Cifrario (CR = 14) in cui deve copiare velocemente dei simboli associati a dei numeri in base a un codice.

    Vista la disomogeneità tra i subtest che compongono gli indici IML e IVE, si procede con il calcolo dell’Indice di Abilità generale (IAG) che, a differenza del QI, esclude le prestazioni ai compiti di memoria di lavoro e di velocità di elaborazione.

    L’abilità intellettiva generale del soggetto è nella norma (IAG = 95) e conferma quanto emerso dal calcolo del QI. Per concludere l’analisi del profilo di rendimento, si procede all’analisi ipsativa: i subtest Memoria di cifre, Vocabolario e Ricerca di simboli risultano essere, coerentemente con quanto esposto sopra, dei punti di debolezza del soggetto.

    Il subtest Cifrario è invece un punto di forza: il soggetto mostra pertanto buone capacità visuo-motorie e di memoria visiva a breve termine. Per l’analisi delle abilità di memoria si analizza la discrepanza ottenuta dal confronto tra ICV della WAIS-IV e indici della WMS-IV secondo quanto riportato in Essentials of WMS-IV Assessment (Drozdick, Holdnack e Hilsabeck, 2011).

    L’Indice di Comprensione verbale è l’indice più informativo in soggetti con difficoltà di lettura

    L’ICV, infatti, risulta essere l’indice più informativo in soggetti con difficoltà di lettura. Il metodo della differenza predittiva e, in misura maggiore, il metodo della differenza semplice mostrano una discrepanza significativa tra i punteggi osservati.

    L’esaminato totalizza punteggi più elevati rispetto a quelli attesi, a eccezione dei punteggi ottenuti nell’Indice di Memoria uditiva: è presente una differenza significativa tra l’elaborazione di materiale verbale e l’elaborazione di materiale visuo-spaziale, a favore di quest’ultima.

    Analizzando l’intero profilo e confrontando, quindi, la prestazione ottenuta con quella della popolazione, emerge che l’efficienza nelle abilità di memoria è superiore a quella che ci aspetteremmo in un soggetto con ICV pari a 90, soprattutto quando indagata con materiale visuo-spaziale.

    Tra i punteggi ponderati di contrasto risultano significative le differenze tra IAG e IMV (17), IMLV (14) e IMD (15). La memoria per informazioni visive è inaspettatamente elevata in considerazione del funzionamento cognitivo generale del soggetto: l’esaminato è straordinariamente abile nel trattenere e manipolare informazioni visuo-spaziali, nel richiamare dettagli visivi e posizioni spaziali, anche dopo un intervallo di 20-30 minuti.

    Le abilità di memoria visiva risultano superiori a quelle attese anche considerando l’IRP e l’IML. Inoltre, risultano statisticamente significativi i punteggi ponderati di contrasto tra IRP e IMV e IMLV. Questi dati confermano l’ipotesi di un iperfunzionamento della componente visiva e spaziale della memoria, a fronte di abilità di elaborazione spaziale, integrazione e coordinazione visuo-motoria e di ragionamento non verbale, che si collocano nella norma. Infine, sono statisticamente significativi i punteggi ponderati di contrasto tra IML e IMLV, che confermano l’esistenza di una plusdotazione modalità specifica nella memoria di lavoro visiva.

    Il profilo emerso è coerente con i dati di letteratura precedentemente esposti, che descrivono un andamento molto differente dei due servosistemi (Circuito Fonologico e Taccuino Visuo-Spaziale) della memoria di lavoro nella Dislessia Evolutiva: in particolar modo, il Taccuino Visuo-Spaziale è risparmiato, mentre il Circuito Fonologico risulta indebolito nella maggioranza dei casi (Bertelli e Bilancia, 2005; Schuchard et al., 2008).


    Bibliografia:

    • Bertelli B., Bilancia G. (2005), «Ruolo del Ciclo Fonologico e del sistema Esecutivo Centrale nella dislessia: Studio su un gruppo di soggetti in età evolutiva», Dislessia, 2 (1), 7-28.
    • Cornoldi C., Candela M., Fenzi V. (2014), Prove di lettura e scrittura MT-16-19: Batteria per la verifica degli apprendimenti e la diagnosi di dislessia e disortografia. Classi terza, quarta, quinta della scuola secondaria di 2° grado, Erickson, Trento.
    • Drozdick L. W., Holdnack J. A., Hilsabeck R. C. (2011), Essentials of WMS-IV assessment, Wiley, Hoboken, NJ.
    • Lichtenberger E.O., Kaufman A.S., Kaufman N.L. (2012) Essentials of WAIS-IV assessment (2nd ed.), Wiley, Hoboken, NJ.
    • Orsini A., Pezzuti L., Hulbert S. (2014), «The unitary ability of IQ in the WISC-IV and its computation», Personality and Individual Differences, 69, 173-175.
    • Sartori G., Job R., Tressoldi P.E. (2007), DDE-2. Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia evolutiva. Edizione aggiornata e riveduta per la valutazione della dislessia, Giunti Psychometrics, Firenze.