Uno strumento processuale per la valutazione della personalità
Durante la preparazione della più recente edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) è stato proposto di introdurre un approccio dimensionale. Tale proposta ha suscitato un dibattito acceso, al punto che l’American Psychiatric Association ha ritenuto più opportuno mantenere il tradizionale approccio “categoriale”, ritenendo prematura l’introduzione di un sistema dimensionale.
Tuttavia, in questa nuova edizione del DSM viene proposto, nella Sezione III (“Proposte di nuovi modelli e strumenti di valutazione”), un modello alternativo per la diagnosi dei disturbi di personalità che integra il punto di vista dimensionale. Il “Modello alternativo del DSM-5 per i disturbi di personalità” prevede 7 criteri generali per il disturbo di personalità; il primo di questi è il criterio A che si riferisce al livello di funzionamento – del Sé e interpersonale – le cui dimensioni sono riportate nella Figura 1 (Bender, Morey, Skodol, 2011).
Nel Modello alternativo del DSM-5 viene proposta anche una Scala di valutazione del funzionamento della personalità che contempla 5 livelli di compromissione e che può essere impiegata anche per completare il quadro clinico associato a un’altra condizione psicopatologica, oppure come indicatore globale del funzionamento della personalità di un soggetto che non manifesti alcun disturbo specifico.
Dimensional Personality Assessment: il test di valutazione processuale dei disturbi di personalità
Il Dimensional Personality Assessment (DPA; Barbaranelli, Pacifico, Rapanà et al., 2019) è un questionario di valutazione processuale della personalità, che prevede un approccio flessibile, dinamico, aperto, in continuo divenire, attento alle esigenze personali del singolo individuo volto al cambiamento.
Il DPA può essere somministrato sia a singole persone sia a gruppi. L’età minima richiesta per la somministrazione è di 18 anni. Il tempo impiegato per rispondere in modo attento ai 92 item è di circa 15-20 minuti. Il questionario può essere presentato come uno strumento per valutare il funzionamento della personalità e occorre specificare che non deve essere omessa alcuna risposta.
Il soggetto può rispondere a ogni item in base a una Scala Likert a cinque punti (da “per niente d’accordo” a “completamente d’accordo”). L’atteggiamento di apertura o chiusura del soggetto nei confronti delle risposte sarà valutato dalla Scala Lie della desiderabilità sociale che permetterà di valutare il “grado di difesa” attivato rispetto al test.
Le dimensioni valutate sono quelle riportate nella Scala del livello di funzionamento della personalità proposta nel DSM-5 e illustrate nella Figura 2.
Aspetti psicometrici del test DPA
L’attendibilità delle scale principali, calcolata tramite l’indice di coerenza interna Alpha di Cronbach, è risultata adeguata, con valori superiori alla “soglia” di riferimento (pari a .70):
- Auto-direzionalità: .80
- Intimità: .87
- Empatia: .87
- Identità: .91
- Desiderabilità Sociale: .70
La validità interna (o dimensionalità) del questionario è stata esaminata tramite un’analisi fattoriale confermativa, che ha evidenziato come i 4 fattori ipotizzati trovino riscontro empirico nella soluzione fattoriale. La validità di costrutto ha prodotto risultati coerenti per quanto riguarda le correlazioni con le dimensioni di altri strumenti che si riferiscono a condizioni “psicopatologiche” (come l’HSCL) o “non-psicopatologiche” (come, per esempio, quelle contemplate nel modello dei Big Five).
Il questionario, validato su un campione italiano (710 soggetti residenti in Italia, di età media 43 anni con DS = 16.6) è stato analizzato impiegando due differenti campioni: uno clinico (204 pazienti in trattamento psicoterapeutico presso diversi centri clinici) e uno non clinico.
Il Rapporto grafico del DPA
l Rapporto grafico (Figura 3) è un innovativo e interessante strumento di restituzione dei risultati del test, che, oltre a risultare d’immediata utilità per il clinico, permette anche la condivisione con il soggetto sottoposto alla valutazione. L’alleanza diagnostica sarà così favorita da un’amplificazione dell’atteggiamento empatico da parte dell’esaminatore, anche in ragione di tale condivisione. Il Foglio Profilo è suddiviso in base alle due aree di funzionamento: l’area del Sé e l’area Interpersonale. Ogni dimensione e ogni sottodimensione hanno una linea di punti T che corrisponde a un continuum che va da una compromissione grave – punto T 25 – fino a un alto funzionamento della personalità – punto T 75.
Il Dimensional Personality Assessment presenta degli indubbi vantaggi per chi desidera utilizzarlo, poiché ha delle ottime potenzialità:
- nell’assessment classico, integrato ad altri test, come uno strumento di valutazione processuale della personalità;
- in ambito clinico e organizzativo, poiché restituisce al soggetto, attraverso un’immagine, nel qui e ora, il suo funzionamento della personalità;
- nel monitoraggio del cambiamento della persona sia nel contesto di un percorso psicoterapeutico sia nella prospettiva dello sviluppo personale.
Conclusioni
Il DPA è uno strumento innovativo, efficace, di effettiva validità e attendibilità, particolarmente utile nel lavoro diagnostico, clinico e psicoterapeutico per la diagnosi dei disturbi di personalità. In linea con l’evidence-based practice, rappresenta un’innovazione nel panorama diagnostico per la semplicità e l’efficacia delle procedure di valutazione, l’immediatezza delle informazioni ottenute e la valutazione generale del funzionamento di personalità.
Tali peculiarità favoriscono non solo un ampio impiego in ambito clinico, ma anche in contesti volti al miglioramento del benessere della persona e delle organizzazioni. Rappresenta uno strumento unico e, grazie alla sua trasversalità, è adatto alle reali esigenze professionali di chi lavora nei processi di valutazione della personalità.
Bibliografia:
- Barbaranelli C., Pacifico M., Rapanà L., Rosa V., Giannini L., Giusti E. (2019), DPA – Dimensional Personality Assessment. An Integrated Approach according DSM-5, Giunti Psychometrics, Firenze.
- Bender D. S., Morey L. C., Skodol A. E. (2011), «Toward a model for assessing level of personality functioning in DSM-5, part I: a review of theory and methods», Journal of Personality Assessment, 93 (4), 332-346.
- Marco Pacifico, Psicologo e psicoterapeuta, PhD, è Ufficiale psicologo dell’Arma dei Carabinieri, professore a contratto presso l’Università del Molise e fondatore del Centro di Psicologia Integrata per il Benessere di Roma.