La WISC-V è “l’ultima nata” nella “famiglia dei test di Wechsler” per bambini e adolescenti (fig. 1). Come le precedenti scale WISC, valuta il livello delle abilità cognitive di soggetti dai 6 ai 16 anni, ma “è un test molto diverso da quello che ci ha dato il dottor Wechsler: si basa sulle moderne teorie di neuroscienza cognitiva, che sono orientate dalle recenti ricerche cliniche e neuropsicologiche” (Weiss et al., 2019, p. 4), oltre che sui dati degli ultimi studi nell’ambito dell’intelligenza (McGrew, 1997, 2009; Schneider, McGrew, 2012; Schneider et al., 2017).

Innovazioni nella struttura: dai 4 ai 5 fattori
Torna al menuLa WISC-V non solo propone l’aggiornamento degli stimoli 1 e delle norme, ma consente anche la misurazione più accurata delle abilità cognitive coinvolte nei processi di ordine superiore e di apprendimento, ovvero memoria, elaborazione visiva e ragionamento fluido.
Per valutare tali costrutti più adeguatamente rispetto all’edizione precedente (Wechsler, 2003; ad. it. 2012), nella WISC-V sono inclusi 3 subtest nuovi (Memoria di immagini, Confronto di pesi e Puzzle) (fig. 2), ne sono eliminati 2 (Ragionamento con le parole e Completamento di figure) (fig. 3), sono mantenuti 13 subtest (fig. 4) e nel subtest Memoria di cifre è aggiunta una nuova prova (Riordinamento di cifre).
1Sono stati sostituiti tutti gli item della WISC-IV che erano originariamente pubblicati nella WISC, nella WISC-R o nella WISC-III.



L’inclusione di Memoria di immagini permette di misurare un aspetto della memoria mai valutato dalle precedenti scale WISC: la memoria visiva a breve termine e di lavoro. L’introduzione di Confronto di pesi consente – unitamente a Ragionamento con le matrici – una valutazione più puntuale delle abilità di ragionamento fluido. Puzzle rileva in maniera più accurata l’elaborazione visiva, già misurata da Disegno con i cubi.
Ragionamento con le parole è eliminato perché misura abilità già valutate da Vocabolario e Informazione. Completamento di figure è escluso per ridurre i subtest in cui è attribuita rilevanza alla velocità di elaborazione, a vantaggio dell’inclusione di prove che misurano il ragionamento fluido e l’abilità di elaborazione visiva.
La versione definitiva della WISC-V italiana include 16 subtest suddivisi in due gruppi: primari2 e secondari3.
L’inclusione e l’eliminazione di alcuni subtest hanno modificato la struttura fattoriale della scala. Come riportato in Wechsler (2016, ad. it. 2023), «[…] i diversi modelli testati sono caratterizzati da un numero variabile di fattori di prim’ordine, da 1 fino a un massimo di 5, mentre è sempre presente un singolo fattore di second’ordine (ad eccezione del primo modello). […].
Il modello 5e, calcolato per il campione generale, mostra di possedere coefficienti di bontà dell’adattamento ottimali […].
Tutte le saturazioni fattoriali sono risultate statisticamente significative, mostrandosi sufficientemente stabili anche al di là dello specifico campione di standardizzazione utilizzato. Anche i 5 fattori mostrano di essere saturati significativamente da un fattore latente sovraordinato (QIT), confermando l’esistenza psicometrica di un fattore di intelligenza generale di ordine superiore. […]. Anche il modello 5e costituito soltanto dai subtest primari risulta approssimare efficacemente i dati reali» (pp. 252-253).
I cinque fattori del modello sono definiti “indici primari” e denominati Comprensione verbale, Visuo-spaziale, Ragionamento fluido, Memoria di lavoro e Velocità di elaborazione (fig. 5). Gli indici primari sono distinti dagli indici ausiliari, che derivano dalla combinazione di subtest primari e secondari (fig. 6).
2Sono definiti primari i subtest che concorrono alla valutazione complessiva della capacità intellettiva attraverso il computo del QIT, degli indici primari e di 3 indici ausiliari. Appartengono a questo gruppo 10 subtest: Cifrario, Confronto di pesi, Disegno con i cubi, Memoria di cifre, Memoria di immagini, Puzzle, Ragionamento con le matrici, Ricerca di simboli, Somiglianze e Vocabolario.
3Sono definiti secondari i subtest che, se somministrati, forniscono maggiori dati sul funzionamento cognitivo e permettono il computo di 2 indici ausiliari. Sono inclusi in questo gruppo 6 subtest: Cancellazione, Comprensione, Concetti illustrati, Informazione, Ragionamento aritmetico e Riordinamento di lettere e numeri.
Punteggi compositi
Torna al menuLa nuova struttura fattoriale permette il computo di nuovi punteggi compositi, che aiutano il clinico nella valutazione di un numero maggiore di abilità cognitive rispetto alla WISC-IV e che orientano il processo di interpretazione dei risultati. Alcuni punteggi compositi della WISC-V hanno la medesima denominazione degli indici della WISC-IV (per es., Memoria di lavoro, Comprensione verbale e Competenza Cognitiva), ma non derivano dagli stessi subtest (figg. 5 e 6).
I punteggi compositi della WISC-V sono distinti in QIT, indici primari e indici ausiliari. Il QIT è calcolato in base ai risultati di soli 7 subtest primari: Somiglianze e Vocabolario (Comprensione verbale), Disegno con i cubi (Visuo-spaziale) Ragionamento con le matrici e Confronto di pesi (Ragionamento fluido), Memoria di cifre (Memoria di lavoro) e Cifrario (Velocità di elaborazione) (fig. 7). Ogni subtest primario può essere sostituito da un altro appartenente allo stesso dominio, che in figura 7 è scritto tra parentesi. Da ricordare che per il calcolo del QIT è consentita una sola sostituzione e che per il calcolo degli indici non è consentita alcuna sostituzione.



Indici primari
Gli indici primari si basano sulla struttura fattoriale della WISC-V, si ricavano dai punteggi dei subtest primari e sono indispensabili per una valutazione accurata del funzionamento cognitivo.
Appartengono a questo gruppo gli indici Comprensione verbale (ICV), Visuo-spaziale (IVS), Ragionamento fluido (IRF), Memoria di lavoro (IML) e Velocità di elaborazione (IVE). L’IVS e l’IRF sono una “novità”: derivano infatti dalla separazione dei subtest inclusi nell’Indice di Ragionamento visuo- percettivo (IRP) della WISC-IV in base alle specifiche abilità misurate (elaborazione visiva vs ragionamento fluido).
L’IML, pur mantenendo la stessa denominazione, è una misura del costrutto più completa rispetto alla WISC-IV, in quanto include un nuovo subtest per la valutazione della memoria visiva (Memoria di immagini).
Indici ausiliari
Gli indici ausiliari sono calcolati in base alla combinazione di subtest primari o di subtest primari e secondari (fig. 6). Sono finalizzati a una migliore comprensione delle caratteristiche cognitive, soprattutto in caso di dubbi diagnostici relativi alla memoria, alla velocità di elaborazione, al ragionamento quantitativo e alle competenze linguistiche. È possibile il computo di 5 indici ausiliari:
- Indice di Abilità generale (IAG). È una stima del funzionamento cognitivo generale (IAG). È una stima del funzionamento cognitivo generale valutato in base a prove verbali, visuo- spaziali e di ragionamento fluido. Non include la valutazione della memoria e della velocità di elaborazione;
- Indice Non verbale (INV). È calcolato in base a subtest in cui le richieste di comprensione ed espressione verbale sono particolarmente ridotte, anche se non eliminate poiché il soggetto deve comprendere le consegne. L’INV non era mai stato incluso in una scala WISC;
- Indice di Competenza cognitiva (ICC). È una stima del livello di memoria a breve termine e di lavoro e della velocità di elaborazione delle informazioni;
- Indice di Memoria di lavoro uditiva (IMLU) e Indice di Ragionamento quantitativo (IRQ). Sono misure specifiche rispettivamente della memoria uditiva a breve termine e di lavoro e delle competenze di ragionamento quantitativo.

Punteggi di processo
Torna al menuI punteggi di processo fanno riferimento al corpus di teorie del Boston Process Approach (Kaplan, 1988; Ashendorf et al. 2013; Lang et al., 2023, 2024) e alla sua applicazione alle diverse versioni delle scale Wechsler per bambini, adolescenti e adulti4.
Rispetto all’edizione precedente, la WISC-V prevede un numero maggiore di punteggi grezzi di processo (punteggi di ampiezza massima dello span e della sequenza per i subtest Memoria di cifre, Memoria di immagini, Riordinamento di lettere e numeri; punteggi di errore per i subtest Disegno con i cubi, Cifrario e Ricerca di simboli) e punteggi ponderati di processo (per i subtest Disegno con i cubi, Memoria di cifre e Cancellazione).
I punteggi grezzi di processo riguardano sia il livello più elevato di prestazione in un compito di span sia il numero di volte in cui il soggetto compie un certo tipo di errore in un subtest o in un item.
I punteggi ponderati di processo derivano da punteggi grezzi totali (per es., il numero dei cubi correttamente disposti) oppure parziali (per es., il punteggio della prova di Memoria di cifre diretta nel caso del subtest Memoria di cifre).
4 Ci riferiamo alla Wechsler Intelligence Scale for Children – Third Edition as a Process Instrument (WISC-III PI; Kaplan et al., 1999), alla Wechsler Intelligence Scale for Children – Fourth Edition Integrated (WISC-IV I; Wechsler et al., 2004), alla Wechsler Intelligence Scale for Children – Fifth Edition Integrated (WISC-V I; Wechsler, Kaplan, 2015) e alla Wechsler Adult Intelligence Scale- Revised as a Neuropsychological Instrument (WAIS-R NI; Kaplan et al., 1991). Nessuno di questi test è disponibile sul mercato italiano.
Iter interpretativo
Torna al menuIl processo di interpretazione include diverse fasi di valutazione che riguardano i punteggi più generali come il QIT, l’IAG e l’INV, le abilità cognitive specifiche (indici primari e ausiliari), i punteggi dei singoli subtest5 o dei singoli item e i punteggi di processo (Beal et al., 2016). Per meglio comprendere il funzionamento delle abilità cognitive, il clinico può inoltre analizzare sia i punti di forza e di debolezza degli indici e dei subtest primari sia le differenze tra coppie di punteggi a livello degli indici e dei subtest6. Durante l’interpretazione dei punteggi, il clinico non deve dimenticare che i risultati possono cambiare significativamente in relazione anche a fattori di tipo non-cognitivo, quali emozioni, background socioculturale e motivazione alla valutazione (Michelotti et al., 2022).
5L’interpretazione del punteggio di un singolo subtest si basa sull’assunto che la prestazione ai singoli item sia relativamente omogenea in quanto il soggetto ricorre al medesimo set di costrutti cognitivi per rispondere agli item. L’esperienza clinica, tuttavia, evidenzia che la prestazione a ogni item è il risultato di più abilità cognitive e non-cognitive di cui è difficile identificare la prevalenza. Di conseguenza, le ipotesi formulate sull’andamento dei singoli subtest possono solo essere il risultato del pensiero clinico, che si avvale di dati provenienti da più fonti.
6Nella maggior parte dei casi, la differenza tra i punteggi dei subtest deve essere interpretata con cautela in quanto il punteggio del singolo subtest è tendenzialmente meno affidabile dei punteggi compositi (McCloskey et al., 2017).

Fase 1: valutazione del funzionamento cognitivo generale (QIT e indici ausiliari)
Obiettivo della prima fase dell’interpretazione è quello di individuare il modo migliore per descrivere il livello del funzionamento cognitivo generale (Flanagan, Alfonso, 2017). L’importanza dei punteggi generali è intrinseca alle loro caratteristiche psicometriche e alla loro capacità predittiva in ambito scolastico e professionale (Weiss et al., 2019).
Come nella WISC-IV, il clinico può avvalersi dei punteggi del QIT e dell’IAG; del tutto innovativa è la possibilità di valutare l’INV.
Quoziente Intellettivo totale (QIT)
Il QIT è il descrittore più valido del funzionamento cognitivo generale ed è una stima delle capacità di pensare e di agire nelle varie situazioni della vita quotidiana (Squalli et al. 2014). Come in tutte le scale Wechsler, il punteggio di QIT è associato a un descrittore qualitativo (Wechsler, 2016, ad. it. 2023, p. 15).
Indice di Abilità generale (IAG)
L’IAG è una valutazione del livello cognitivo generale che si basa sull’ampiezza delle conoscenze del soggetto, sulla sua capacità di avvalersi del ragionamento fluido oltre che del ragionamento con stimoli di natura verbale.
In alcuni quadri clinici – per esempio, disturbi fisici o sensoriali, disabilità intellettiva, ADHD, DSA, danno cerebrale post-traumatico – le abilità di memoria e di velocità sono compromesse. In questi casi, l’IAG è un descrittore delle abilità cognitive generali che esclude le abilità che potrebbero essere deficitarie proprio per la natura dei disturbi.
Indice Non verbale (INV)
L’INV è una stima dell’abilità cognitiva generale che si basa sulla valutazione delle abilità di memoria visiva a breve termine e di lavoro, di elaborazione visiva, di ragionamento fluido e di velocità di elaborazione. È esclusa la valutazione dell’intelligenza cristallizzata.
Il computo dell’INV è da privilegiare rispetto al QIT in caso di soggetti con serie difficoltà di udito, con disturbi del linguaggio severi o moderati, con disturbi dello spettro dell’autismo oppure che non parlano o non comprendono la lingua in cui è somministrata la WISC-V.
Fase 2: valutazione di abilità specifiche (indici primari)
La seconda fase dell’interpretazione ha l’obiettivo di delineare il funzionamento di specifiche abilità cognitive attraverso i punteggi degli indici primari.
Alcuni indici primari sono innovativi rispetto a quelli inclusi nella WISC-IV. Nello specifico ci riferiamo all’IVS, all’IRF e all’IML che, pur conservando la medesima denominazione, ha una composizione differente.
L’ICV e l’IVE sono gli unici due indici primari che restano analoghi – ma non identici – a quelli della WISC-IV.
Indice di Comprensione verbale (ICV)
L’ICV rileva la capacità di comprendere informazioni presentate verbalmente, di ragionare con costrutti semantici e di esplicitare il proprio pensiero attraverso delle parole. Si basa sul bagaglio di conoscenze acquisite nei contesti scolastici e culturali di appartenenza (Flanagan, Alfonso, 2017).
Un punteggio basso può indicare mancanza di opportunità di apprendimento e/o la presenza di “interferenze” (per es., disturbi del neurosviluppo e/o fattori non-cognitivi) che compromettono l’acquisizione o l’espressione di informazioni.
Indice Visuo-spaziale (IVS)
L’IVS rileva le abilità di percepire, attribuire un significato, individuare le relazioni spaziali e manipolare informazioni di natura visiva per conseguire un obiettivo. Queste abilità permettono di avere una rappresentazione accurata degli oggetti e delle scene che includono informazioni spaziali, e di mantenere in memoria questi dati in modo da fare alcune operazioni su di essi.
Nella vita quotidiana di bambini e adolescenti, le competenze visuo-spaziali sono particolarmente coinvolte nel processo di lettura per via lessicale, nella comprensione di carte geografiche, nello svolgimento di compiti aritmetici, nel disegno tecnico, nelle attività che richiedano una valutazione tridimensionale dello spazio (per es., geometria e attività sportive) e nella realizzazione di diagrammi, grafici, schemi e mappe concettuali.
Indice di Ragionamento fluido (IRF)
L’IRF misura la capacità di usare il pensiero (e l’azione) per risolvere rapidamente problemi mai affrontati avvalendosi del ragionamento induttivo e deduttivo (Kaufman et al., 2016). È anche una misura della capacità di analisi e di organizzazione del comportamento finalizzato a uno scopo, di monitoraggio del successo di un’azione durante il suo svolgimento e della riprogrammazione di un intervento fallimentare (Baron, 2018).
È possibile che i soggetti che ottengono punteggi particolarmente bassi all’IRF non si rendano conto che, a fronte di un compito nuovo, sia necessario pensare in quale modo procedere per raggiungere gli obiettivi nel minor tempo possibile e agiscano in modo casuale e frettoloso.
Si possono talvolta riscontrare problemi di comprensione di quanto letto che implicano difficoltà nel trarre inferenze, nell’individuare il processo per risolvere un problema aritmetico e nell’espressione delle proprie idee in modo comprensibile per l’interlocutore (McCloskey, Perkins, 2013).

Indice di Memoria di lavoro (IML)
L’IML è una misura della memoria a breve termine e di lavoro visiva e uditiva, e della capacità di resistere alle interferenze (Kaufman et al., 2016).
Punteggi bassi all’IML sono generalmente indicatori di difficoltà a eseguire sequenze di comportamenti, a comprendere testi lunghi e articolati, a decodificare e creare testi, e a risolvere problemi matematici7.
Indice di Velocità di elaborazione (IVE)
L’IVE è una misura dell’abilità di analizzare e discriminare stimoli visivi semplici, di svolgere velocemente compiti ripetitivi e di mantenere l’attenzione focalizzata (Kaufman et al., 2016). La velocità di elaborazione svolge un ruolo importante nell’apprendimento delle abilità strumentali di base (automatizzazione di lettura, scrittura e calcolo).
Punteggi bassi all’IVE possono comportare difficoltà di fluenza nella lettura e nella scrittura, e nell’apprendere i concetti matematici di base (per es., le tabelline).
7Per meglio comprendere quali siano le componenti compromesse nei processi di memoria, il clinico può individuare in maniera più dettagliata i punti di forza e di debolezza della memoria a breve termine e di lavoro analizzando l’andamento dei singoli subtest che compongono l’IML (memoria visiva vs uditiva), dell’IMLU e dei punteggi di processo.
Fase 3: approfondimenti (indici ausiliari)
La terza fase dell’interpretazione ha l’obiettivo di descrivere più approfonditamente il funzionamento delle abilità in specifici domini cognitivi e di formulare ipotesi in caso di punteggi bassi agli indici primari (Flanagan, Alfonso, 2017).
Oltre all’Indice di Competenza cognitiva (ICC), già presente nella WISC-IV, la WISC-V permette una migliore valutazione della memoria uditiva di lavoro e delle capacità di ragionamento quantitativo.
Indice di Competenza cognitiva (ICC)
L’ICC è una misura dell’efficienza con cui sono svolte attività cognitive semplici. Più rapido è il processo di elaborazione delle informazioni, maggiori sono le risorse per affrontare compiti cognitivi di livello superiore. In altri termini, buoni livelli di velocità di elaborazione e di memoria facilitano il ricorso al ragionamento fluido e permettono di acquisire nuove informazioni più velocemente.
Indice di Memoria di lavoro uditiva (IMLU)
L’IMLU è una stima della memoria di lavoro uditiva e della capacità di resistere all’interferenza. Mentre l’IML è una misura della memoria di lavoro con stimoli visivi e uditivi, l’IMLU valuta unicamente la memoria di lavoro uditiva (Kaufman et al., 2016), che è fondamentale per lo sviluppo del linguaggio (in particolare la comprensione) e per l’apprendimento scolastico in generale (lettura, scrittura e aritmetica).
Indice di Ragionamento quantitativo (IRQ)
L’IRQ è una stima delle abilità di ragionamento che coinvolgono informazioni numeriche. È particolarmente utile quando la consultazione è finalizzata a valutare eventuali difficoltà di apprendimento in area matematica (Kaufman et al., 2016).
Punteggi bassi potrebbero essere l’espressione di sottostanti difficoltà specifiche nel calcolo: si può fare una valutazione differenziale con approfondimenti relativi al funzionamento esecutivo nel suo complesso (McCloskey, Perkins, 2013).
Fase 4: valutazione dei punteggi di processo
L’interpretazione dei punteggi di processo è finalizzata a individuare punti di forza e/o di debolezza nei diversi processi richiesti per svolgere alcuni compiti cognitivi. Per esempio, supponiamo che un soggetto abbia avuto una caduta significativa all’IML: è indispensabile individuare quali aspetti nell’elaborazione della risposta siano stati responsabili della prestazione.
Concorrono all’IML i subtest Memoria di cifre e Memoria di immagini, per ognuno dei quali sono previsti punteggi di processo relativi sia alle singole prove sia agli span. Qualora, per esempio, nel subtest di Memoria di cifre, emerga una caduta nelle prove di Memoria di cifre inversa e di Riordinamento di cifre (che valutano la memoria di lavoro), e risultino psicometricamente rare le differenze tra tali punteggi e il punteggio della prova Memoria di cifre diretta (che valuta la memoria a breve termine), si può ragionevolmente ipotizzare che il soggetto presenti un deficit nella memoria uditiva di lavoro, ma non nella memoria uditiva a breve termine.
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Margherita Lang
Psicologa, psicoterapeuta e psicoanalista, membro associato della SPI (Società Psicoanalitica Italiana). È stata professore ordinario di Psicologia dinamica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. È socio fondatore di ARP Studio Associato (Milano) dove, oltre all’attività clinica, svolge attività didattica e formativa. È inoltre responsabile dell’attività di ricerca ed è supervisore clinico del Servizio disturbi cognitivi e di apprendimento. Ha pubblicato numerosi volumi e articoli di argomento clinico, oltre a dirigere la collana di Psicologia clinica dell’editore Franco Angeli e quella di Psicodiagnostica dell’editore Raffaello Cortina.

Clara Michelotti
Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. È stata docente a contratto presso l’Università degli Studi della Valle d’Aosta e di Milano- Bicocca. Collabora con ARP Studio Associato (Milano) dove insegna nell’ambito della formazione psicodiagnostica, coordina il Servizio disturbi cognitivi e di apprendimento ed è supervisore clinico del Servizio tutoring, oltre a svolgere attività clinica e di ricerca. È responsabile scientifico e clinico di OPM Studio (Piacenza). Ha pubblicato numerosi articoli e volumi relativi agli strumenti di valutazione delle funzioni cognitive.

Paola Di Pierro
Psicologa, psicodiagnosta e psicoterapeuta. Lavora presso la S.C. Psicologia dell’ASL CN2 di Alba-Bra, dove si occupa prevalentemente di psicologia dello sviluppo e in particolare della valutazione neuropsicologica nei disturbi del neurosviluppo. Ha pubblicato alcuni lavori sui test cognitivi.